Riflessioni sulle medicine non convenzionali

LA FEDE E LE MEDICINE NON CONVENZIONALI

                                           a cura del Dott.Francesco Bungaro

Perché si sceglie una terapia “non convenzionale” ?

Premessa

Il termine olistico deriva dal greco “olos”, che indica la totalità, la globalità di qualcosa, in questo caso dell’essere umano.

Si realizza quando, medico e paziente, sanno cogliere insieme il processo unitario che li vede insieme ad affrontare la malattia, iniziando dall’ascolto che appartiene alla natura della persona in quanto fatta per entrare in relazione con gli altri.

Quanto ho imparato dai miei pazienti  ascoltandoli , poiché mi hanno permesso di collocare la loro malattia o sintomatologia in un contesto familiare, lavorativo, di dipendenze psichiche o di realtà spirituali che mi hanno aiutato a trovare meglio la radice del problema.

L’anamnesi, spesso sottovalutata, richiede tempo e disponibilità all’ascolto ma è preziosa perché ci permette d’ individuare abitudini cronicizzate come la dipendenza da fumo, la sedentarietà, l’uso e l’abuso di alcool , le  reazioni psicologici a difficoltà relazionali e della vita quotidiana, ma anche mi permetto di aggiungere a difficoltà spirituali legata ad esempio ad una vita sregolata o addirittura alla frequentazione di realtà esoteriche.

Un modello di riferimento non solo per i credenti ma per ogni persona che esercita un’attività sanitaria è stato ed è tuttora Giuseppe Moscati che oltre ad essere un santo era uno dei medici più preparati e brillanti dell’ epoca.

Pensate che il prof. Cardarelli , un luminare della medicina che ha dato il nome ad uno dei più famosi ospedali di Napoli,  quando Moscati era ancora un medico all’ inizio della sua carriera affermò “di non aver mai incontrato un giovane simile” e  lo scelse come medico curante.

Poteva essere ricchissimo perché la sua fama di medico era nota non solo a Napoli ma a livello internazionale.

E’ stato un pioniere della moderna visione olistica dell’uomo perché si prodigò nel curare allo stesso tempo il corpo , la psiche e l’anima dei suoi pazienti.

Per le visite in casa, l’onorario era regolato da un cappello, che ancora oggi si può vedere alla chiesa del Gesù Nuovo a Napoli con una scritta: “Chi può metta qualcosa, chi ha bisogno prenda.

Quando il malato era lontano e povero, era lui stesso che gli portava non solo la sua professionalità ed esperienza ma anche il denaro per comprare le medicine.

Diceva agli altri colleghi :” il dolore va trattato non come un guizzo o una contrazione muscolare, ma come il grido di un’anima, a cui un altro fratello, il medico, accorre con l’ardenza dell’amore, la carità” Perché gli ammalati diceva , sono “le figure di Gesù Cristo, anime immortali, divine, per le quali urge il precetto evangelico di amarle come noi stessi

E proprio Gesù ci ha insegnato la guarigione olistica perchè come dice l’ evangelista Marco :”Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni” (Mc 1,34) quindi guarì le parti malate del corpo ma anche quelle dell’anima.

Le guarigioni spaziavano dalle guarigioni fisiche come quella della suocera di Pietro che doveva essere guarita solo dalla febbre (Lc 4,38-39) :” …La suocera di Simone era in preda ad una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre  la lasciò…” e del figlio di Timeo, Bartimeo, più noto come il cieco di Gerico, dalla cecità (Mc 10,46) : “…Che cosa vuoi che io faccia per te ? E il cieco gli rispose : “Rabbunì, che io veda di nuovo !”E Gesù gli disse :” Và la tua fede ti ha salvato” E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.”

Al paralitico di Cafarnao serviva una guarigione sia fisica che spirituale (Mt 9,1): “Coraggio figlio, ti sono perdonati i tuoi peccati…sappiate che il Figlio dell’ uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: ”Alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e và a casa tua” Ed egli si alzò ed andò a casa sua…”

All’ epilettico una liberazione dalla possessione diabolica ed una guarigione fisica (Lc 9,42):” Maestro, ti prego volgi il tuo sguardo a mio figlio perché è l’ unico che ho. Ed ecco uno spirito lo afferra e improvvisamente si mette a gridare, lo scuote, provocandogli bava alla bocca…Conduci qui tuo figlio. Mentre questo si avvicinava , il demonio lo gettò a terra scuotendolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito impuro, guarì il fanciullo e lo consegnò a suo padre…”

Alla donna ricurva una guarigione fisica ed una liberazione (Lc 13,10-16):” …C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la chiamò a sé e le disse:” Donna sei liberata dalla tua malattia” Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.

C’è una stretta relazione tra il contenuto della buona notizia (Dio è amore) e la salute degli uomini. “Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, proclamando la buona notizia del Regno e guarendo ogni sorta di malattia e infermità...” (Mt 9,35).

Dice padre Matteo La Grua nel libro “La preghiera di guarigione” Cristo libera l’ uomo ..lo sottrae al peccato mediante la grazia e il perdono, e al dominio di Satana mediante la liberazione, lo salva anche dalla malattia e dalla morte con la guarigione. Egli stesso si costituisce Guarigione e Vita ..Il Medico così.. diventa Medicina..”…

Questo “compito” di guarire, lo estende agli apostoli “Ora Gesù, chiamati assieme i dodici, diede  loro potestà ed autorità su tutti i demoni e di guarire le malattie. E li mandò a predicare il regno di Dio e a guarire gli infermi “.(Lc 9,1-3)

E Giovanni Paolo nella lettera “Dolentium hominum” lo evidenzia:” la Chiesa nel corso dei secoli ha fortemente avvertito il servizio ai malati e sofferenti come parte integrante della sua missione e non solo ha favorito fra i cristiani il fiorire delle varie opere di misericordia, ma ha pure espresso dal suo seno molte istituzioni religiose con la specifica finalità di promuovere, organizzare, migliorare ed estendere l’assistenza agli infermi.[…] Essa ritiene che la medicina e le cure terapeutiche abbiano di mira non solo il bene e la salute del corpo, ma la persona come tale che, nel corpo, è colpita dal male. La malattia e la sofferenza, infatti, non sono esperienze che riguardano soltanto il sostrato fisico dell’uomo, ma l’uomo nella sua interezza e nella sua unità somatico-spirituale

La nostra natura umana è un insieme di soma, cioè di corpo, psiche e spirito, e ognuno sa che una malattia organica, come una patologia cronica e dolorosa come ad esempio l’artrite reumatoide o una neoplasia possono poi determinare sia una patologia psichica come ad esempio la depressione o un’ aridità spirituale, una malattia psichica come l’ansia può somatizzarsi e determinare molte malattie chiamate psicosomatiche ( colite, dermatite, gastrite etc.) e anche che una persona con seri problemi spirituali come una persona che si è dedicata a pratiche magiche o ha frequentato sette esoteriche come quelle sataniche, ha anche patologie del corpo e della mente.

Non solo le medicine alternative sono da considerare “olistiche” ma a maggior ragione una medicina basata su principi cristiani.

Per questo motivo come Associazione Terapisti Cattolici, insieme ad altre realtà associative come i medici cattolici, i ginecologi e gli psicologici cattolici ci siamo domandati in un convegno a Roma se la sofferenza fosse da considerare olistica e le risposte sono state univoche: non si può considerare solo un aspetto della sofferenza, fisico, psichico o spirituale ma i tre aspetti della sofferenza sono da considerare in modo unitario e occorre approssimarsi, farsi prossimo nei confronti delle persone sofferenti come c’ insegna Gesù nella parabola del Buon Samaritano.

Come diceva il poeta francese Paul Claudel, “Dio non è venuto a spiegare la sofferenza, è venuto a riempirla della sua presenza“.

Fatte queste necessarie premesse entrerei nell’argomento di questa serata.

Credo che tutti concorderanno con il fatto che la rigorosa ricerca scientifica, anche se può avere alcune volte modalità non sempre condivisibili, ha portato ai progressi che tutti conosciamo nel campo medico e chirurgico della medicina ufficiale.

Le scoperte della medicina cosiddetta tradizionale hanno aiutato molte persone a sconfiggere le malattie da cui erano affetti e soprattutto a prevenirne l’insorgenza.

Sin dalla sua storia più antica, l’uomo, anche se con metodiche primordiali o magiche, ha sempre tentato di guarire dalle patologie da cui era affetto pensando all’inizio ci dovesse essere un nemico, un dèmone, che penetrava nei corpi e che determinava la malattia e la morte.

L’unica cura possibile consisteva nell’uso di  talismani o nel praticare riti magici oppure nel produrre una leggera ferita per mezzo della quale sarebbe dovuto uscire lo spirito maligno che generava dolore. Da allora i tentativi di guarire da una patologia hanno fatto giganteschi passi in avanti con successi inconfutabili ma quando un uomo si trova ad affrontare la sua malattia, fisica o mentale, ha un solo desiderio nel suo cuore: riacquistare la salute.

L’approccio che si è rivelato più reale e che ha permesso i grandi progressi di cui abbiamo prima parlato è la “medicina basata sulle prove di efficacia”. La storia della medicina è costellata di scoperte anche casuali ma soprattutto di geniali intuizioni. In questo percorso potremmo considerare il primo trial clinico controllato quello che attuò un giovane chirurgo navale scozzese, James Lind, che doveva trovare una soluzione alla malattia che aveva fatto più vittime delle stesse guerre : lo scorbuto.

Adesso sappiamo che la causa di questa patologia è la carenza di vitamina C presente prevalentemente nella frutta e nella verdura, assenti nella dieta dei marinai dell’epoca, per l’ impossibilità di conservare tali alimenti nei lunghi viaggi.

La sua intuizione fu di dividere i marinai in gruppi diversi a cui venivano inseriti nella dieta alcuni alimenti o sostanze; un gruppo di questi consumarono due arance ed un limone al giorno. La scorta di agrumi finì in sei giorni, costringendo il medico ad abbreviare i tempi previsti per l’osservazione, ma ebbe la fortuna di poter già osservare che chi consumava questi frutti, era notevolmente migliorato o guarito del tutto, mentre i marinai degli altri gruppi non mostravano segni di guarigione.

In questo modo Lind dimostrò che gli agrumi erano la terapia migliore per lo scorbuto, anche se era ben lontana la scoperta della vitamina C.

Un altro medico scozzese, Alexander MacLean, sostenne l’ importanza di utilizzare trial clinici per far uscire la medicina dalla soggettività dei sanitari, che ancora utilizzavano i salassi come terapia universale, e soprattutto per farla uscire dall’ utilizzo di terapie di non provata efficacia. Fu un chirurgo militare scozzese, Alexander Hamilton a dimostrare attraverso uno studio, che adesso chiameremo “trial clinico randomizzato “ ( che è attualmente considerato la prova migliore dell’efficacia delle terapie) che il salasso ,con cui probabilmente morì George Washington il presidente degli Stati Uniti, era una pratica dannosa. (17)

Hamilton divise i militari ammalati da varie patologie in tre gruppi secondo un criterio senza una selezione preventiva (randomizzazione), assegnati a caso e trattati tutti con la stessa attenzione e nel modo più confortevole possibile. Due gruppi non ricevevano salassi mentre un terzo gruppo continuò a subire la tradizionale terapia. Il tasso di mortalità di coloro che ricevevano il salasso era dieci volte più alto rispetto agli altri due gruppi. Fu una prova che sconfiggeva definitivamente la terapia del salasso.

Con questo metodo è stato possibile mettere alla prova le terapie consolidate, escludendo quelle inefficaci, confermando quelle utili e permettendo il progresso delle conoscenze scientifiche.

Sottolinea questo aspetto il Comitato Nazionale per la Bioetica:“Allo stato attuale non si può porre in discussione la constatazione che i progressi della medicina sono esclusivamente dovuti alla Medicina Scientifica, mentre le Medicine Alternative rappresentano un’area essenzialmente statica […]Le suggestioni “magiche” che caratterizzano molta parte delle Medicina Alternative, rispondono spesso a queste esigenze psicologiche e finiscono di frequente per esercitare un reale effetto, perlomeno “psicoterapeutico” in patologie minori, destinate per proprio conto alla  guarigione spontanea ovvero bisognose, se croniche, di supporto anche psicologico.….[1]

e chiarisce i termini della questione”:” L’opinione comune ritiene, erroneamente, che la controversia abbia per oggetto l’efficacia della medicina in generale e delle terapie alternative in particolare: chiunque abbia partecipato a un dibattito tra i cultori dell’una e delle altre scuole avrà registrato come inevitabilmente….esso finisca per condensarsi in una serie di testimonianze (negative, cioè di fallimenti, per gli uni, positive, cioè di trionfi terapeutici, per gli altri). […]E’ […]evidente che non si diventa scienziati attraverso la vox populi, bensì attraverso forme di riconoscimento istituzionale, che l’epoca moderna ha giuridicizzato, dando alle scuole mediche uno statuto pubblico e legale […].

A parere del CNB è bioeticamente e deontologicamente doveroso che nessuna pratica medico-terapeutica si sottragga all’obbligo di una sperimentazione sistematica, attuata secondo protocolli rigorosi […]Tale dovere incombe, a giudizio del CNB, su ogni pratica medica, quindi anche su quelle riconducibili alle medicine alternative. […] E’ peraltro da rilevare come alcune medicine alternative non accettino di essere sottoposte ai protocolli di verifica sperimentali comunemente adottati dalla medicina scientifica.”[2]

La medicina “ufficiale” attraverso la prevenzione, le vaccinazioni, i nuovi farmaci e le nuove tecniche chirurgiche, ha affrontato e risolto con il metodo scientifico, molte malattie prima considerate inguaribili, anche se ancora sono molti  gli ambiti in cui non è riuscita a dare una risposta.

Ma quando non si trova una soluzione cosa accade?

Molte delle persone malate o i loro familiari, si rivolgono direttamente a qualunque esperienza o tecnica possa essere loro di aiuto, cadendo nell’errore di  affidarsi alla medicina alternativa anche per patologie per le quali già ci sono soluzioni sperimentate nella medicina ufficiale.

 

Diffusione del fenomeno ed elementi statistici

Secondo alcune statistiche, in molti Paesi del mondo più della metà della popolazione ricorre alla medicina alternativa per una stima di spesa, sicuramente approssimata per difetto, di circa 50 miliardi di euro.

In Italia secondo uno studio condotto dall Istituto Nazionale di Statistica nel 2005, circa 7 milioni 900 mila persone (il 13,6% della popolazione residente) hanno dichiarato di aver utilizzato metodi di cura non convenzionali nei tre anni precedenti.

La più diffusa delle terapie è l’omeopatia, utilizzata dal 7,0% della popolazione.

Le motivazioni

E’ impossibile elencarne tutti i motivi.

Un primo motivo è dovuto all’insoddisfazione di molti pazienti nei confronti della medicina “ufficiale” che appare “parcellizzata” nelle varie branche specialistiche, distaccata dalle esigenze della persona, per la “fretta” nel colloquio e nella visita e concentrata quasi esclusivamente sugli aspetti organici, meno su quelli psichici e quasi per nulla sugli aspetti spirituali della persona.

Conferma questo aspetto, il Pontificio Consiglio della cultura ed il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.. :”La medicina ufficiale (allopatica) tende oggi a limitarsi alla cura di malattie particolari e isolate e non riesce a prestare attenzione al quadro più ampio della salute della persona. Questo atteggiamento ha causato una notevole e comprensibile insoddisfazione. Le terapie alternative hanno acquisito un’enorme popolarità perché sostengono di considerare la persona nella sua interezza e guariscono anziché curare[3]

Sentirsi ascoltati con calma e compresi anche nella dimensione psichica, rappresenta per i pazienti un primo passaggio verso il superamento della malattia, perché inizia quell’ ”alleanza terapeutica” che già da sola, indipendentemente dalle possibilità di cura, avvia alcuni processi di guarigione.

Il Comitato Nazionale per la Bioetica, sull’argomento ha detto:” Ad avviso di alcuni membri del CNB, l’efficacia delle medicine alternative, quando viene rilevata, troverebbe una spiegazione nel ben noto effetto placebo, nonché al maggiore impegno che in genere (e lodevolmente) i cultori di queste pratiche dedicano alla cura e al conforto di ogni singolo loro paziente. ..in genere i cultori delle medicine alternative più frequentemente attivano nei confronti dei malati una prossimità che talora è assente nelle pratiche della medicina scientifica.[4]

In questa dichiarazione viene introdotto un concetto conosciuto alla maggior parte delle persone ma che ha necessità di essere esplicitato in modo più completo.

Facciamo due esempi per comprenderci meglio. Ad alcuni studenti di medicina, quindi a ragazzi già con un minimo di preparazione professionale, è stato chiesto di sottoporsi ad una sperimentazione: a cinquantasei di loro fu dato un placebo (ipotizziamo una compressa senza principio attivo, solo con gli eccipienti) di colore blu dicendo che era un sedativo e una di colore rosa dicendo che era un eccitante.

Tre di loro dichiararono che la pillola non aveva determinato alcun effetto.

La maggior parte di quelli che avevano preso la compressa blu credettero di aver preso un sedativo ed il 72% di loro accusò sonnolenza. Inoltre quelli che avevano preso due compresse dichiarò di avvertire maggiore sonnolenza rispetto a chi ne aveva presa una sola. Il 32% di chi aveva preso il placebo rosa riferì di sentirsi meno affaticato.

Con questo esperimento abbiamo dato una semplificazione del cosiddetto “effetto placebo” con il quale intendiamo appunto le reazioni dell’organismo di una persona ad una terapia non derivanti dai principi farmacologicamente attivi, ma dalle aspettative della persona.

Per distinguere tra l’effetto del placebo e quello dei farmaci attivi si valutano gli studi clinici controllati, contro placebo in doppio cieco.

In sostanza solo chi conduce la sperimentazione conosce la realtà mentre né i medici (primo cieco) che somministrano il farmaco ,né i pazienti (secondo cieco) sottoposti allo studio, sanno quale farmaco o placebo verrà dato.

Si applica questa procedura per evitare che i risultati della ricerca vengano influenzati dalla conoscenza del trattamento assegnato (medici) o ricevuto (pazienti).

Può sembrare strano ma è importante che siano “ciechi” anche i medici o in genere gli sperimentatori, poiché il comportamento o ad esempio il tono di voce, potrebbero essere influenzati dalla consapevolezza di somministrare un principio attivo od un placebo e questo potrebbe a sua volta influenzare il gruppo di pazienti sottoposto al test clinico.

Un farmaco o più in generale una tecnica terapeutica ,al termine della sperimentazione  sono considerati validi se alla fine dello studio,  risulteranno più attivi del placebo.

Facciamo un esempio per capire : per stabilire l’efficacia di un medicinale sulla depressione, si prenderà un gruppo di persone volontarie. A metà di loro verrà dato il principio attivo che si vuole sperimentare, all’altra metà verrà dato un placebo, che è, come abbiamo detto, una sostanza senza principi attivi (potrebbe essere acqua o solo amido o zucchero). Né il paziente, né il medico sanno se alla persona verrà data la sostanza attiva o il placebo. Si studiano i risultati e si vede se c’è una percentuale di miglioramento nettamente superiore tra le persone che hanno assunto la sostanza attiva rispetto a quelle che hanno assunto il placebo, in questo caso quella molecola ha un’azione farmacologicamente valida.

Vi sono persone che scelgono le “medicine alternative” per il timore dell’insorgenza degli effetti collaterali dei farmaci “allopatici”.

Senza dubbio alcuni farmaci anche di recente introduzione hanno determinato insorgenza di effetti collaterali gravi sino al decesso per cui sono stati ritirati dal commercio e qualche molecola tuttora utilizzata può determinare una sintomatologia correlata all’uso, tale da dover interromperne l’assunzione. Tuttavia vale la pena ricordare che le stesse terapie “alternative”, come vedremo, possono determinare effetti collaterali diretti ed indiretti molto pericolosi.

 

Quali sono allora i criteri di valutazione delle pratiche non convenzionali ?

Essenzialmente potremmo evidenziarne due :il supporto scientifico nel discernimento e la compatibilità con la fede cristiana.

-Il supporto scientifico nel discernimento.

La soluzione di quanto detto è quindi chiedere alla medicina alternativa o non convenzionale di sottoporsi agli stessi criteri scientifici, rigidi, ma ben accetti, quando debbano essere utilizzati per la salute delle persone, della medicina tradizionale che è cresciuta nelle sue capacità diagnostiche e di terapia grazie a questi controlli.

Prima che un farmaco venga immesso in commercio deve superare una ricerca preclinica fatta anche su animali, di uno studio clinico fase I, con la ricerca su volontari sani (10-100),di uno studio clinico fase II, su pazienti con malattia rilevante (50-500),uno studio clinico fase III effettuato su migliaia di pazienti con riscontro dell’ efficacia e degli effetti collaterali a questa quarta fase  segue una revisione da parte dell’agenzia del farmaco del Paese specifico ed a cui segue una sorveglianza dopo la commercializzazione del farmaco.

Diceva Socrate più di 2000 anni fa :”Esistono solo due cose, scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza.”

Quando applichiamo a queste tecniche, la scienza e non l’opinione possiamo testarne i risultati.

La tecnica complementare più studiata è l’omeopatia sulla quale molti studi seri e rigorosi hanno dimostrata che la sua efficacia è uguale in sostanza a quella del placebo.

Tra tutti citiamo lo studio pubblicato sull’autorevolissima rivista “Lancet” nel dicembre 2006, in cui vennero analizzati 110 studi sull’ omeopatia e 110 studi appaiati sulla medicina convenzionale. I ricercatori, che lavorano all’Università di Berna, rilevarono che i medicinali omeopatici si mostravano più efficaci del semplice placebo solo in pochi casi, su piccola scala, mentre negli studi su larga scala, ritenuti più veritieri, l’omeopatia non rivelò una sua effettiva efficacia rispetto al placebo.

La medicina tradizionale, si è dimostrata invece sempre più efficace del solo placebo.

Le conclusioni degli autori furono :” L’ evidenza a favore di un effetto specifico dei rimedi omeopatici è risultata debole, mentre l’ evidenza a favore di effetti specifici dagli interventi convenzionali è risultata forte. Questa osservazione è compatibile con l’ opinione che gli effetti clinici dell’ omeopatia siano effetti placebo.”[5]

In un editoriale del “Lancet” del  dicembre 2005, intitolato “La fine dell’ omeopatia” l’autore diceva:” Nel 2000, la Parlamentary Select Committee on Science and Technology del Regno Unito ha diffuso un rapporto riguardante le medicine complementari e alternative. La Commissione ha raccomandato che “qualunque terapia della quale si affermi esplicitamente la capacità di trattare determinate condizioni patologiche deve dimostrare tale capacità al di sopra e al di là dell’ effetto placebo[6]

Per quello che riguarda l’agopuntura due ricercatori Singh ed Ernst hanno concluso nel capitolo intitolato “La verità sull’agopuntura” i quattro risultati principali:”

I principi tradizionali dell’agopuntura sono molto dubbi, dato che non esistono prove per dimostrare l’esistenza del ch’i o dei meridiani.[…] Conclusioni affidabili tratte da revisioni sistematiche dicono chiaramente che per un gran numero di problemi l’agopuntura non funziona, se non come placebo[…]Esistono alcuni trial di alta qualità che sostengono l’uso dell’agopuntura per alcuni tipi di dolore e per la nausea, ma ce ne sono molti dello stesso livello che contraddicono queste conclusioni. In breve, le prove non sono coerenti né convincenti.[7]

Singh ed Ernst hanno esaminato anche gli studi sul Reiki:” Conclusione: Il reiki è una forma diffusa di guarigione spirituale, priva però di basi scientifiche. Le prove dei trial non ne dimostrano l’ efficacia nei confronti di una qualsiasi patologia.”  sulla cristalloterapia:” Gli effetti positivi sperimentati da alcuni pazienti sono quasi certamente dovuti alla suggestione,al rilassamento o ad entrambi[…]La cristalloterapia si basa su concetti mistici ed irrazionali. Non esistono prove della sua efficacia in alcuna patologia clinica” e sui fiori di Bach sui quali dicono:”I rimedi floreali (fiori di Bach è un marchio) […]sono simili a quelli omeopatici per il fatto che in genere entrambi sono tanto diluiti da  da rendere inconcepibile un effetto farmacologici […] Secondo i dati dei trial gli effetti dei fiori di Bach sono riconducibili al solo effetto placebo, quindi si dimostrano uno spreco di denaro.” Sulla diagnosi con l’iridologia:” Quando questi metodi sono stati verificati con rigore sono risultati non validi. Infine falliscono sempre la prova di riproducibilità, il che significa che dieci terapeuti giungono a dieci risultati diversi[…]Le tecniche diagnostiche alternative sono pericolose perché è probabile che diano luogo a diagnosi erronee[…]” sulla chiropratica :” prima di rivolgervi ad un trattamento chiropratico per un dolore della colonna vertebrale rivolgetevi ai trattamenti convenzionali:”in genere costano meno[…]e sono altrettanto efficaci.” e sono certamente meno pericolosi.”[8]

Quest’ultima frase c’introduce a un secondo argomento scientifico sulle medicine complementari considerate naturali e quindi non dannose.

La prima riflessione va fatta sul pericolo che i pazienti abbandonino le terapie tradizionali per rivolgersi a quelle complementari soprattutto nelle patologie gravi o da neoplasie per le quali la medicina tradizionale si può limitare solo a cure palliative e per le quali la medicina alternativa o le pratiche come la pranoterapia rappresentano una di quelle speranze a cui aggrapparsi ma che spesso aggravano il calvario doloroso perché fonte di ulteriore frustrazione.

Aggiunge il CNB:” l’uso di diagnostiche e di terapie alternative può ritardare inutilmente e a volte purtroppo irrimediabilmente il ricorso a più rigorose ed efficaci diagnosi e terapie di carattere scientifico.

 

Le Medicine Alternative sono prive di effetti collaterali ?

I cultori di queste tecniche ribadiscono la loro scelta affermando che l’utilizzo di queste terapie complementari evita l’insorgenza di quegli effetti collaterali dei farmaci tradizionali, così temuti.

In realtà proseguendo il discorso sul pericolo dovuto all’astensione dalla medicina tradizionale, sono state ricoverate in fin di vita, due persone curate con l’omeopatia, affette da scompenso cardiaco grave e due persone affette da cirrosi epatica in Liguria.

 A queste persone è stata somministrata acqua che oltre a peggiorare la patologia, ne ha messo a serio rischio la vita.

Ricordate tutti il caso di quel bambino ad Ancona .

Per i medici Mauro Pesaresi, Andrea Pennacchi e Francesco Macrì, il destino del bambino ha iniziato a piegarsi verso la tragedia a partire dal 15 maggio, quando le sue condizioni sono peggiorate tanto che i periti indicano proprio da quei giorni la formazione dell’ascesso neurologico diventato poi irreversibile. In quel momento, se aggredita con un antibiotico, la malattia sarebbe stata vinta. Invece il dottor Mecozzi, il 22 maggio, prescriveva al bimbo, secondo il racconto della madre, «…uno sciroppo ricostituente naturale di nome Floradix da comprare in erboristeria». Il giorno dopo, il 24, Mecozzi va a Cagli su richiesta della mamma del piccolo, ma non lo visita all’orecchio, esclude complicanze, tira un orecchio al piccolo valutando positivamente di non aver sentito urla di dolore e poi dichiara che la «guarigione di Francesco tarda a causa del fatto che il bambino è stato vaccinato».

Mecozzi, di fronte all’aggravamento del bambino, con febbre a 39, dolore acuto, vomito, dimagrimento, fuoruscita di pus dalle orecchie, gli prescriveva preparati omeopatici.

Il Prof Caputi nell’articolo “Effetti avversi da agopuntura” cita il lavoro di due ricercatori, Ernst e White che hanno analizzato tutti i lavori pubblicati fra il 1969 ed il 1999 che hanno identificato 126 casi di trasmissione di epatite virale, di setticemia stafilococcica ed endocardite batterica (specialmente in pazienti con protesi valvolare), 1 caso di ascesso nei due muscoli psoas, 1 caso di sieroconversione HIV otto settimane dopo una seduta di agopuntura, una morte dovuta ad introduzione di un ago attraverso l’orifizio sternale (una malformazione relativamente frequente dello sterno) con puntura cardiaca, 55 casi di pneumotorace, lesioni neurologiche (radici nervose o cordoni spinali), un disturbo di pacemaker da elettro-agopuntura e varie lesioni cutanee.[9]

Un’equipe di medici del Boston Medical Center nel Massachusetts, acquistò 70 diversi prodotti erboristici ayurvedici in vari negozi e li esaminò.

Un prodotto su dieci conteneva arsenico e mercurio in  una quantità superiore a quella consentita mentre in un singolo caso c’era un livello di arsenico 200 volte superiore ed un livello di mercurio 1000 volte superiore! Inoltre esaminando la quantità di piombo un prodotto su cinque ne conteneva una quantità superiore a quella consentita e nel caso peggiore una quantità 10.000 volte superiore a quella consentita.

Gli autori riportano inoltre la scoperta che nel preparato “Sleeping Buddha” vi era un sedativo (una benzodiazepina) usato nella medicina tradizionale per l’insonnia: l’estazolam, e in cinque prodotti erboristici cinese per il diabete erano contenuti gliburide e fenformina due principi attivi utilizzati nella medicina tradizionale appunto per la cura del diabete.

Una miscela di erbe cinesi, il Pc-Spes  fu esaminata ed i ricercatori vi trovarono due farmaci: il dietilstilbestrolo un composto  ad azione estrogenica utilizzato nella terapia del carcinoma prostatico e mammario, attualmente non più impiegato, in quanto associato ad aumentato rischio di carcinoma dell’utero e della vagina e responsabile di molti effetti collaterali tra cui la formazione di coaguli e quindi di possibili trombosi (ostruzione di arterie) e la warfarina usata in medicina tradizionale come anticoagulante (forse per attenuare od annullare l’effetto collaterale dell’altro farmaco), i cui effetti devono essere monitorizzati, cioè controllati attraverso dei controlli periodici del sangue, perché un eccesso di questa sostanza può provocare sanguinamento.

Il PC-Spes (in inglese PC=cancro della prostata ed in latino Spes=speranza) è stato usato negli anni novanta da molti uomini affetti dal cancro della prostata in alternativa alle terapie tradizionali.

Gli studi retrospettivi (le ricostruzioni delle storie dei pazienti) hanno evidenziato che alcuni utilizzatori erano morti per trombosi (cerebrale o cardiaca ad esempio) ed è stato descritto un caso di un paziente arrivato al Pronto soccorso dell’ospedale di Seattle per un sanguinamento diffuso incontrollato.[10]

Nel 2001 un’equipe di ricercatori chiese ai neurologi membri dell’Association of British Neurologists di riferire i casi di complicazioni neurologiche riportate entro le 24 ore dalla manipolazione del collo da parte di chiropratici. (24)

In un solo anno (riferito al solo territorio inglese) furono evidenziati ben 35 casi di cui 9 ictus cerebrali.

La fisiopatologia di queste affezioni è dovuta al fatto che quando i chiropratici eseguono la manipolazione in modo particolare sulla colonna cervicale all’interno della quale passano le due arterie vertebrali, questa modalità può determinare la lacerazione della parte interna dell’arteria stessa, la cosiddetta dissezione che può provocare un trombo cerebrale e quindi un’ictus oppure una riduzione dell’afflusso di sangue in quell’arteria riducendo l’arrivo di sangue al cervello.[11]

Un caso di questi è quello di una ragazza di vent’anni canadese che si era rivolta ad un chiropratico per una lombalgia. Si sottopose a 21 sedute nelle quali l’operatore manipolò anche le vertebre cervicali. Nonostante la sintomatologia intervenuta dopo tale pratica (rigidità del collo, incapacità a tenere in mano delle cose etc.) venne ancora sottoposta a manipolazione, divenne cianotica, portata in Ospedale e dopo tre giorni di coma morì. L’autopsia stabilì che il penultimo trattamento aveva danneggiato l’arteria vertebrale con la formazione di un successivo trombo cerebrale e quindi il decesso.

In Canada altre tre donne sono decedute proprio dopo un trattamento chiropratico.

Vi sono rischi spirituali dall’uso di medicine alternative ?

Per un credente una pratica di guarigione non può essere valida solo perché “ funziona”, poiché i mezzi anche se usati per un bene importante come quello della guarigione, devono essere compatibili con l’ insegnamento della Chiesa, privi di componenti idolatriche o addirittura occultistiche.

Per questo motivo, qualcuna delle terapie alternative citate può essere la causa di difficoltà spirituali per le quali è necessario l’aiuto di un sacerdote esperto che riporti queste persone all’incontro con Dio, dopo la sincera rinuncia a queste tecniche spiritualmente pericolose.

Padre Bamonte, Presidente Aie (Associazione internazionale esorcisti)che era nel gruppo degli esorcisti di Roma a cui ho svolto un corso proprio sulle medicine non convenzionali qualche anno fa ha confermato l ‘ impostazione che vi sto illustrando.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci rammenta che “Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un  potere soprannaturale sul prossimo-fosse anche per procurargli la salute- sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancora di più da condannare quando si accompagnano ad una intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’ intervento dei demoni…”. Naturalmente questo criterio riguarda anche un eventuale uso improprio della medicina “ufficiale”: …Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima né l’invocazione di potenze cattive né lo sfruttamento della credulità altrui.”[12]

Certamente non possiamo paragonare le medicine alternative alle pratiche di magia o di stregoneria, anche se alcune pratiche come il reiki o lo yoga “avanzato” possono, come diremo, essere pericolose proprio per il loro legame esoterico e d’altra parte se un medico “allopatico” mentre esercita la sua professione invoca le potenze del male, si pone sullo stesso piano di coloro che utilizzano tecniche pericolose per l’integrità spirituale di chi vi si sottopone.

Dice l’ Ufficio Nazionale per la Pastorale Sanitaria :” In qualche modo correlato con l’autonomia del paziente è l’emergere delle cosiddette medicine non convenzionali, termine onnicomprensivo con cui vengono indicate tutte quelle prassi mediche non fondate sui riscontri di anatomia, fisiologia, patologia e terapia propri della medicina occidentale. Si tratta di un gruppo assai eterogeneo di pratiche terapeutiche, più o meno diffuse, più o meno conosciute: erboristeria, agopuntura, omeopatia, riflessoterapia, iridologia, pranoterapia, reiki, shiatsu, ecc.. Senza entrare nel merito di una loro possibile efficacia, bisogna rilevare innanzitutto la possibilità di un eventuale danno per il paziente che vi si sottoponga, abbandonando al contempo una terapia più “tradizionale” ma di provata efficacia. Il secondo e più delicato problema, anche di ordine pastorale per la Chiesa, riguarda il possibile coinvolgimento, da parte di alcune di esse, con filosofie orientali difficilmente compatibili con la fede cattolica e qualche volta persino accompagnate da pratiche occultistiche . Pertanto mentre da un lato si dovrebbe tenere un atteggiamento rigorosamente prudenziale circa la loro possibile pratica in istituzioni sanitarie cattoliche, dall’altro la Chiesa deve sentirsi fortemente interpellata ad approfondire il problema, acquisendo la necessaria competenza per un sicuro discernimento, nel rispetto della metodologia scientifica che riconosce nella medicina una scienza sperimentale”[13]

Le Medicine Alternative sono un terreno d’azione privilegiato dei cultori del New Age. Alcune volte gli stessi cattolici tendono a privilegiare quelle tecniche di guarigione che ritengono più rispettose verso il paziente e più compatibili con la visione cristiana dell’uomo ma attraverso questa porta possono entrare concezioni tipiche del New Age.

Dice il Pontificio Consiglio della Cultura:” Pur ammettendo che la religiosità New Age in qualche modo risponde alle legittime aspirazioni della natura umana, si deve riconoscere che esso tenta di farlo opponendosi ogni volta alla rivelazione cristiana […]Il Dio del New Age è un’energia impersonale, una particolare estensione o componente del cosmo(panteismo) […] Questo è molto diverso dall’interpretazione cristiana di Dio come Creatore del cielo e della terra e quale fonte di tutta la vita personale… Dio non viene identificato con il principio vitale inteso come «Spirito» o «energia di base» del cosmo, ma è quell’amore che è assolutamente diverso dal mondo e tuttavia è presente in maniera creativa in ogni cosa e conduce gli esseri umani alla salvezza”[14]

Dice il Pontificio Consiglio della Cultura-Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso nel documento “Cristo Gesù Acqua viva”:

Fondamentalmente, il New Age ha avuto un grande successo perché la sua visione del mondo era già stata ampiamente accettata. Il terreno era stato preparato dallo sviluppo e dalla diffusione del relativismo e dall’antipatia o dall’indifferenza verso la fede cristiana[…] Quella del New Age è un’ampia tradizione che include molte […]un approccio misto alla salute che combini la medicina ufficiale con l’autoguarigione[…]Fra le tradizioni confluite nel New Age vi sono antiche pratiche occulte egiziane, la cabala, il primo gnosticismo cristiano, il sufismo, la sapienza dei druidi, il cristianesimo celtico, l’alchimia medievale, l’ermetismo rinascimentale, il buddismo zen, lo yoga, ecc […] Nel New Age non esiste distinzione fra bene e male. […]Quindi, non possiamo condannare nessuno e nessuno ha bisogno di perdono. […]L’amore è energia, una vibrazione ad alta frequenza, e il segreto della felicità, della salute e del successo è essere in grado di trovare una sintonia, di trovare il proprio posto nella grande catena dell’essere.[15]

Esaminiamo ora anche se in modo sintetico alcune delle terapie alternative più utilizzate e le loro “controindicazioni” spirituali.

Omeopatia

L’omeopatia fu fondata da Samuel Hahnemann  ,un medico affiliato ad una loggia massonica, ed amico di Mesmer, che si interessava di alchimia ed esoterismo , che credeva all’esistenza di una forza, o “fluido”, che si sprigionava direttamente dall’organismo umano ed ideatore dell’ipnosi e del “magnetismo animale“.

La sua vita fu segnata da molte disgrazie e lutti familiari per cause non naturali : due figlie furono misteriosamente assassinate, un’altra figlia morì a 30 anni, un figlio morì poco dopo la nascita, un altro malato di mente scomparve misteriosamente ed un altro di nome Fredrich abbandonò moglie e figlio.

Hahnemann arrivò all’ipotesi che il male era prodotto da una “potenza spirituale nemica”, e che le malattie potevano essere guarite proprio grazie a quelle sostanze, diluite, che le avevano generate. Stabilì perciò il principio della “similitudine”, che afferma che “il simile guarisce il simile” (similia similibus curentur). Questo principio non era una scoperta ma in oriente ed in particolare in Cina era già conosciuto da secoli e Hannemann era un cultore delle filosofie orientali.

Secondo il medico tedesco quando non è più presente la “materia” per le estreme diluizioni, rimane lo “spirito” del rimedio” a sottolineare l’intento magico ed esoterico della cura. Hahnemann ha affermato egli stesso di aver ricevuto il suo metodo curativo grazie alle rivelazioni spiritiche .

L’altra modalità di azione, la dinamizzazione, conferma quei concetti di energia tipici della tradizione orientale.

Commenta Tarcisio Mezzetti in uno dei quaderni di “Una Voce grida” dedicati a questo argomento: ”…Non bisogna trascurare di prendere in considerazione il fatto che egli fosse un convinto massone (sulla copertina del suo libro c’è un simbolo massone) ed occultista “ …”Egli era disgustato dall’”arcientusiasta” Gesù di Nazareth…l’uomo dei dolori…era in realtà un’ offesa per chi ama la sapienza esoterica…egli (Hannemann) è fortemente attratto dall’ Oriente. Confucio è il suo ideale”.[16]

Un cristiano può curarsi con preparati omeopatici? Se una certa pratica affonda le sue radici nell’esoterismo o in concezioni di provenienza “religiosa” orientale faremmo meglio ad astenercene in particolare se un medico omeopata fa diagnosi  con l’uso del pendolino.

A questo proposito il Prof.Tarcisio Mezzetti distingue tre tipi di omeopati:

1) Coloro che prescrivono rimedi poco diluiti (in genere non superiori a 6-12 D per essere sicuri che sia presente ancora un effetto del farmaco ricercando un rimedio naturale senza effetti secondari.

2) Coloro che cercano conferme scientifiche ma che sono inquinati dall’uso del pendolo radionico.

3) Coloro che credono ciecamente alle teorie di Hannemann ammettendo apertamente la loro fede nelle pratiche occulte.”[17]

 

Agopuntura

 

E’ una medicina che si fonda, come molte medicine orientali, su concezioni di tipo energetico del Taoismo tradizionale che vedono la vita del mondo e dell’uomo regolate dai principi contrapposti dello Yin e dello Yang (bene e male) che sono due opposti ma appartengono entrambe al Tao e pertanto il bene ed il male hanno lo stessa origine e non vi sono due entità distinte come per noi credenti: Dio e Satana.

È basata sulla suddivisione del corpo in una rete di 14 canali, o meridiani, percorsi dal qi, l’energia vitale presente all’ interno dell’uomo. Lungo i meridiani sono situati i punti di agopuntura Quando la circolazione di questa energia vitale viene ostacolata, si manifestano le malattie mentre l’inserimento di un ago in uno di questi punti stimola l’assorbimento o il rilascio di energia dell’organo a cui si riferisce, ristabilendo quell’equilibrio energetico che per la medicina orientale è il presupposto indispensabile per godere di buona salute.

Secondo questa filosofia (o religione) dire «Dio» e dire «energia» o «natura» è la stessa cosa, non c’è una differenza fra Creatore e creatura poiché ogni essere vivente è permeato da energia divina e secondo la concezione panteistica, «tutto è Dio» e «Dio è tutto», e l’uomo stesso è «Dio», e pertanto i confini fra Creatore e creatura vengono annullati.

Se l’agopuntura è usata da medici laureati ad esclusivo scopo terapeutico, “essoterico” come dice il Prof. Mezzetti, allora non ci sono ragioni per definirla una pratica occulta pur rimanendo per un credente tutte le remore a cui abbiamo già accennato.(porta d’entrata)

Lo stesso autore citato distingue:” -Un primo livello, essoterico, utilizzato soprattutto per ridurre od abolire il dolore è quello medico, in cui i professionisti usano solo la tecnica senza condividere la filosofia, la religione ed in modo particolare l’occultismo.

-Un secondo livello, esoterico-iniziatico (agopuntura esorcistica) che avrebbe lo scopo di allontanare gli spiriti maligni e che gli stessi maestri di Agopuntura considerano una tecnica pericolosa.

-Un terzo livello (Agopuntura imperiale),con effetti di controllo mentale a cui venivano sottoposti tutti i mandarini cinesi per renderli  “docili”all’Imperatore.”

Se quindi insieme alla tecnica vi sono riti strani e se a praticarla è una persona che dice di avere ad esempio facoltà paranormali bisogna fare un’estrema attenzione.

Il reiki

E’ una tecnica di origine giapponese che si basa sull’idea che un’energia universale (rei) scorre in tutti gli esseri viventi e questa energia universale (rei) si unisce con l’ energia individuale (ki)

Secondo i seguaci di Reiki ognuno di noi può acquisire la capacità di accedere a questa energia che scorrerà attraverso le mani del praticante

Esistono tre passaggi o livelli d’iniziazione:

-Il primo livello è la scelta di ricevere l’iniziazione. Con questo livello si attiva la guarigione e si apprende come effettuare un trattamento per sé e per gli altri. L’iniziazione o “attivazione” viene effettuata dal Master (persona abilitata a farlo) nei confronti dell’allievo.

-Il secondo livello è l’approfondimento della comprensione di se stessi e l’apprendimento di suoni e simboli del trattamento reiki.

-Il terzo livello, l’ultimo è quello di chi sceglie di diventare maestro e di dedicarsi all’insegnamento di Reiki.

La Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ha elaborato delle “Linee guida per la valutazione di Reiki come terapia alternativa“. In questo documento vengono espressi chiaramente alcuni concetti: “Il Reiki è spesso descritto come un mezzo “spirituale” di guarigione rispetto alle comuni procedure mediche di guarigione che utilizzano mezzi fisici. […]Allo stesso modo, le varie “iniziazioni” che il praticante di Reiki riceve da un Reiki Master sono realizzate mediante “cerimonie sacre” che implicano la manifestazione e la contemplazione di alcuni “simboli sacri” (che sono sempre state tenuti segrete da Reiki Master).

[…]il Reiki manca di credibilità scientifica. Il Reiki non è stato accettato dalla comunità scientifica e medica, come un efficace terapia[…]La differenza tra ciò che i cristiani riconoscono come la guarigione per mezzo della Grazia Divina e la terapia Reiki è evidente … In realtà, questa visione del mondo ha la sua origine nelle religioni orientali e ha un certo carattere monista e panteista, in quanto le distinzioni tra Sé, mondo e Dio tendono a cadere[…]In termini di cura per la salute spirituale, vi sono importanti pericoli. Per utilizzare il Reiki si dovrebbe accettare almeno implicitamente gli elementi centrali della visione del mondo della teoria del Reiki,  che non appartengono né alla fede cristiana, né alle scienze naturali. Senza una giustificazione dalla fede cristiana o dalle scienze naturali, tuttavia, un cattolico, che pone la sua fiducia nel Reiki starebbe operando nell’ambito della superstizione, la terra di nessuno che non è né fede né scienza. […]Sebbene a volte le persone cadano nella superstizione per ignoranza, è responsabilità di tutti coloro che insegnano in nome della Chiesa l’eliminare tale ignoranza per quanto possibile. Poiché la terapia Reiki non è compatibile con la dottrina Cristiana e le prove scientifiche, sarebbe improprio per le istituzioni Cattoliche, come le strutture sanitarie Cattoliche, i centri di ritiro, o le persone che rappresentano la Chiesa, come i cappellani cattolici, promuovere o fornire sostegno alla terapia Reiki.”[18]

Lo yoga

 

Secondo l’induismo lo yoga è un insieme di esercizi che dovrebbe liberare l’anima umana da tutto il suo peso terreno. Le scuole yoga si differenziano per il loro metodo:

-Il Mantra-Yoga mediante la ripetizione incessante di formule (“mantra”) dovrebbero permettere a chi le enuncia d’identificarsi con potenze divine come gli dei Vishnu, Shiva etc.

-Lo Hatha-Yoga dà importanza alle tecniche corporali per esempio ad alcune posizioni (Asanas) o a tecniche respiratorie (Pranayama) nelle quali il rallentamento del ritmo respiratorio dovrebbe determinare un rallentamento del pensiero ed uno svuotamento della coscienza. Secondo l’antica concezione induista l’anima impura dell’uomo deve rientrare in un seno materno e nascere di nuovo fin quando non riesce a purificarsi, liberandosi così dall’ obbligo di altre incarnazioni consentendo all’uomo di raggiungere il Nirvana cioè lo stato di felicità definitiva.

La redenzione induista significa che l’anima individuale è unita nel suo profondo alla divinità e questo porta a cercare Dio in se stesso attraverso la meditazione.

La parola “yoga” letteralmente significa “giogo, che dovrebbe permettere l’unione con il divino, e la liberazione dalla sofferenza. Gli esercizi di questa tecnica dovrebbero permettere all’individuo di raggiungere l’Unità essenziale e fondersi con la divinità.

Lo scopo dello yoga è di sopprimere la coscienza normale per raggiungere un altro stato di coscienza è dunque una forma di autoredenzione! Il praticante yoga si occupa solo di se stesso, e i suoi pensieri si rivolgono ad una divinità che se non è il nostro Dio è il suo antico avversario.

Dice Claudia Guiati: “Questa tecnica permette di stimolare l’attività dei centri di energia psichica (chakra) per far emergere la Kundalini. Kundalini sarebbe un serpente femmina od una dea coricata, che dorme alla base della colonna vertebrale.(35) Quando viene risvegliata per mezzo dello yoga, s’innalza lungo la colonna vertebrale, aprendo i chakra e conduce all’unione con Brahman.[…] Bisogna sottolineare che gli stati di Kundalini, gli stati medianici e gli stati di possessione hanno delle caratteristiche in comune, tra cui diverse manifestazioni occulte, fino ad essere succubi di entità demoniache. lo yoga è in realtà una forma di contatto con le potenze occulte.[ …]l’emissione di suoni apparentemente insignificanti, in realtà nascondono vere e proprie invocazioni.”[19]

Dice Mons. Maggioni :” L’adesione consapevole di un cristiano allo yoga equivale quindi ad una formale apostasia dalla fede cristiana, in quanto ci troviamo di fronte a due spiritualità inconciliabili. Si comprende allora perché Madre Teresa di Calcutta abbia escluso per le sue suore l’uso di tale metodo di concentrazione.”[20]

Diceva Papa Benedetto XVI quando era ancora il Cardinal Ratzinger:”

Bene, se lo yoga è ridotto realmente ad una ginnastica si può anche accettare, nel caso di movimenti che hanno un senso esclusivamente fisico. Ma deve essere realmente ridotto, ripeto, a un puro esercizio di rilassamento fisico, liberato da ogni elemento ideologico[…]Nel momento in cui compaiono elementi che pretendono di guidare ad una “mistica”, diventano già strumenti che conducono in una direzione sbagliata.[…] Il rischio è che lo yoga diventi un metodo autonomo di “redenzione”, priva di un vero incontro tra Dio e la persona umana. E in quel caso, siamo già nel trascendente.[…]Il mantra è una preghiera rivolta non a Dio, ma ad altre divinità che sono idoli.[21]

Fiori di Bach

Secondo i cultori della materia la raccolta e la preparazione dei fiori deve seguire alcune modalità ben precise.

1)Devono essere fiori spontanei e non coltivati.

2)Bisogna coglierli in tarda primavera quando il sole ha raggiunto la massima intensità.

3)Devono essere raccolti in un mattino di un giorno di sole senza nubi; le dita devono essere coperte con una foglia perché i fiori non tocchino la pelle.

4) Si mettono i fiori in un piatto pieno di acqua di fonte finché la superficie sia interamente coperta. Il piatto deve restare al sole finché l’acqua non sia piena dell’essenza dei fiori.

5) L’acqua così impregnata si versa in una bottiglia contenente alcool

Questo tipo di preparazione indica già un rito magico senza il quale questo tipo di rimedio non potrebbe funzionare.

Ogni fiore avrebbe al suo interno un determinato concetto spirituale e corrisponderebbe ad una precisa frequenza di vibrazione che somministrata alla persona ristabilirebbe la vibrazione che era venuta a mancare tra l’anima e l’io corporeo che avrebbero cessato di comunicare, riportando in tal modo l’ammalato alla guarigione.

Anche questo concetto non ha nulla a vedere con la scienza medica ma esprime una realtà pseudospirituale che è molto distante da quella cristiana.

In un manuale [22], troviamo che possono essere trattati con tale terapia oltre a problemi fisici come una tendinite, l’ acne e i dolori alla schiena anche gli abusi sessuali, il senso d’inferiorità, la superficialità, e persino l’esaurimento dell’energia vitale!

Ecco di nuovo il concetto caro alla new age ed all’omeopatia, di energia che non proviene certo dall’azione sapiente e potente dello Spirito Santo mentre l’azione di questi fiori agisce a un livello più profondo, psico- spirituale.

In realtà il dr. Bach ha subito una grande influenza dall’omeopatia secondo la quale i rimedi omeopatici erano dati in base alla personalità del paziente ed era convinto di poter curare con i suoi fiori i mali non solo del corpo ma anche quelli dell’anima.

Nel suo libro “Guarisci te stesso”, il Dr. Bach afferma che l’uomo raggiunge uno stato di perfezione attraverso i proprî sforzi; quindi, secondo questo medico non serve né la Grazia di Dio e neppure un cammino di conversione.

La pranoterapia

La pranoterapia consiste nell’imposizione delle mani in corrispondenza della parte malata allo scopo di permettere il passaggio del prana ( “soffio vitale” ) tra il corpo dell’operatore e quello del paziente .

Il termine pranoterapia deriva dal sanscrito ” (prāṇa)”, che significa “respiro vitale, energia vitale”, e dal greco antico “θεραπεία (therapéia)”, che significa “cura, guarigione” e quindi ripropone quel concetto di energia tanto caro alla religiosità orientale. Nella tradizione indiana da cui deriva, quest’energia è considerata l’elemento base delle diverse forme di vita.

La pranoterapia è una pratica che prende origine dal “magnetismo animale”, caro al Dott. Mesmer, i cui processi vitali sarebbero da attribuire a un presunto “fluido” vitale o “energia universale”, del tipo magnetico che permeerebbe l’universo intero (“magnetismo universale”) e che agirebbe sul corretto funzionamento dell’organismo attraverso il magnetismo animale; pertanto le malattie sarebbero causate da blocchi energetici. Ricordiamo che Mesmer era un medico spiritista, massone e cultore di esoterismo ed alchimia e che il Sant’Uffizio con un decreto del 3 giungo 1840 dichiarò che “l’uso del magnetismo non è cosa lecita”.

Molti pranoterapeuti affermano che Gesù era un “grande pranoterapeuta” e di essere in comunione con la Chiesa : nei loro studi è frequente infatti vedere immagini e statue di Gesù, della Madonna o di Padre Pio e a volte sono avvalorati da alcuni religiosi o religiose che li frequentano, e li consigliano ai sofferenti.

I cristiani poco informati cadono con facilità nelle loro mani, convinti che quello che essi usano per guarire, sia semplicemente un «dono naturale» che tutti possono avere e che il loro fluido sia un «carisma di guarigione» come quello di Cristo e degli Apostoli!

Il Papa emerito Benedetto XVI, allora Card. Joseph Ratzinger, in un’ intervista rilasciata nel 1999, affermava : “Il carisma delle guarigioni si manifesta in primo luogo in assenza totale di elementi di magia e si realizza in uno spirito di preghiera. Le guarigioni operate dal Signore e su suo mandato dagli apostoli sono espressione di preghiera. Non si usano mezzi o contesti spirituali alieni alla fede e alla ragione. I carismi a differenza dei poteri e dei fluidi vantati da queste persone (pranoterapeuti n.d.r.), si sottomettono alla verità e al potere di Dio e non introducono altri elementi. Gli altri casi sono espressione di un terribile mondo sotterraneo, che […] oggi di nuovo, in una fase di ripaganizzazione, viene allo scoperto […]”[23]

 

 

[1] COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA SCOPI, LIMITI E RISCHI DELLA MEDICINA 14 dicembre 2001

[2] Ibidem

[3] Pontificio Consiglio della Cultura-Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso:”Gesù Cristo

portatore dell’acqua viva. Una riflessione cristiana sul “New Age”

[4] Comitato Nazionale per la Bioetica nella seduta plenaria del 18 marzo 2005 (con parere unanime, anche se il Comitato è composto da membri con orientamenti culturali, politici e di fede diversi) sul tema “Le Medicine alternative ed il problema del consenso informato”

[5] Aijing Shang, Karin Huwiler-Müntener, Linda Nartey, Peter Jüni, Stephan Dörig, Jonathan A C Sterne, Daniel Pewsner, Matthias Egger “Gli effetti clinici dell’ omeopatia sono effetti placebo? Analisi comparativa degli studi controllati con placebo condotti in omeopatia e allopatia”

[6] Lancet (Editoriale) La fine dell’ omeopatia .Lancet Edizione Italiana Vol. 2 – N. 6 Novembre – Dicembre 2006

[7] Ernst E Sing S.: “Aghi,pozioni e massaggi-La verità sulla medicina alternativa”Rizzoli Editore settembre 2008

[8] Ibidem                                                 

[9] Achille P. Caputi e Giuseppina Fava :”Effetti avversi da agopuntura” tratto da http://www.farmacovigilanza.org/corsi/corso

[10] Saper R, Phillips R, et al. Lead, mercury, and arsenic in US- and Indian-manifactured ayurvedic medicines sold via the internet. JAMA 2008;300:915-23.

[11] Stevinson C., Honan W., Cooke B., Ernst E. Neurological complications of cervical spine manipulation.

Journal of the Royal Society of Medicine. 2001

[12] Catechismo della Chiesa Cattolica 2117

[13] Ufficio Nazionale per la pastorale della sanità: Le Istituzioni Sanitarie Cattoliche In Italia -Identità e ruolo. Roma, 7 luglio 2000.

[14] Pontificio Consiglio della Cultura-Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso: ”Gesù Cristo portatore dell’acqua viva. Una riflessione cristiana sul “New Age

[15] Ibidem

[16] Mezzetti Tarcisio:”Omeopatia vera medicina o innocuo placebo?” tratto da “Una voce grida…!”N° 4

[17] Ibidem

[18]  Conferenza Episcopale degli Stati “Linee guida per la valutazione di Reiki come terapia alternativa” 25 marzo 2009

[19] Claudia Guiati  ”I Cristiani e lo Yoga”da http://camcris.altervista.org/yoga.html

[20] Mons. Giuseppe Maggioni, Lo Yoga ginnastica o religione?, tratto da “Una voce grida…!” n°10 giugno 1999

[21] Da Intervista a cura di Ignazio Artizzu tratta dalla rivista “Una voce grida…” n°9 – marzo 1999

[22] di Scilla Di Massa, Curarsi con i fiori di Bach, red edizioni (L’altra medicina

[23] Ignazio Artizzu: intervista dal titolo “30 domande al cardinal Ratzinger” tratta dalla rivista “Una voce grida…” n°9 – marzo 1999.